Nelle Aziende Edili si parla in genere di Contabilità Industriale con riferimento alla Contabilità dei Cantieri: il conteggio dell’utilizzo delle ore di Manodopera, dei Materiali, dei Terzisti.
Si parla invece di Contabilità Analitica dell’Impresa Edile quando si intende conoscere la suddivisione dei Costi Generali nei vari Centri di Costo. L’utilizzo che viene fatto dei due termini non è univoco, ma l’importante è la sostanza e non la terminologia.
La caratteristica che le accomuna è quella di classificare i Costi non per Natura ma per Destinazione.
La Contabilità Generale classifica i Costi per Natura: i Materiali con i materiali, i Carburanti con i Carburanti etc. Al contrario la Contabilità Industriale e la Contabilità Analitica si disinteressano della natura di un Costo, ma ne guardano la destinazione: se un Materiale va in un Cantiere Edile e del Carburante viene usato per lo stesso Cantiere, li metto insieme, anche se sono di due nature diverse.
La Contabilità Industriale ci indica quanto stiamo spendendo per una Commessa Edile o per un Lavoro. E’ necessaria per il calcolo dei Costi, e dei Margini. Ma è anche importantissima per valutare l’Avanzamento del Lavoro, che significa recupero dei ritardi e la possibilità di fatturare S.A.L. (Sato di Avanzamento dei Lavori). Con essa si calcola prevalentemente il Primo Margine, cioè il Costo Variabile (Materiali, Manodopera e Terzisti) sottratto dal Ricavo.
La Contabilità Analitica ha invece nell’Impresa Edile prevalentemente un utilizzo nel calcolo dei Costi Indiretti.
Con la suddivisione per Centri di Costo si ha l’informazione degli importi relativi alle varie Aree (Amministrazione, Commerciale, Attrezzature etc.).
Alcune di queste Aree verranno poi, sempre con la Contabilità Analitica, imputate nelle varie Commesse Edili. Al Costo Variabile, imputato con la Contabilità Industriale, si somma poi con la Contabilità Analitica, il Costo Fisso Indiretto. Questa sommatoria, detratta dal Ricavo, darà luogo al Secondo Margine.
Le Aree non imputate alle Commesse Edili rappresentano l’importo dei Costi Generali da coprire con i Margini delle Commesse Edili.
Contabilità Industriale e Contabilità Analitica hanno un Input e un Output e bisogna stare molto attenti a come gestirli.
L’Input sono i dati che vengono immessi. Essi devono essere analitici e più possibile precisi, ma il grande rischio, soprattutto nel caso della Contabilità Analitica, è che si ecceda nel dettaglio. Ricercando importi anche piccoli, disseminando l’Azienda Edile di modulistica da compilare, si fa Burocrazia e questo non aiuta, anzi danneggia lo svolgimento dell’Attività.
L’Output sono i Report che vengono prodotti tramite le due Contabilità: essi devono concisi e sintetici. Il loro scopo è infatti quello di fornire le informazioni necessarie alla presa di decisioni.
Se sono preparati per la Rendicontazione al Cliente è necessaria un’esattezza dei dati a ”al centesimo”.
Ma quando sono preparati per fini interni, è fondamentale tralasciare i dettagli, le pagliuzze, per andare a cercare “le travi”, cioè quello che sta succedendo non a livello Contabile ma Gestionale.
In caso contrario il lavoro è stato inutile, cioè uno spreco.