Imprenditore Edile
L’Imprenditore Edile è colui il quale fonda e dirige un’Impresa Edile.
La sua figura è stata sempre fondamentale nelle Piccole e Medie Imprese Edili, ma anche nelle Grandi.
Se infatti le Grandi Aziende Edili hanno una struttura direzionale costituita da un Management Professionale, esiste sempre la figura carismatica di un Imprenditore che ne guida le scelte, la cultura, le persone.
L’Imprenditore è quindi colui il quale, in un’Azienda Edile Piccola o Grande, da il ritmo alla Gestione, pensa le Strategie, intravede opportunità dove altri vedono solo rischi.
La sua figura è mutata moltissimo in questi anni.
Nel Secondo Dopoguerra era necessario oltre a un grande carisma e voglia di eccellere, anche una grande competenza tecnica.
L’imprenditore era un “uomo azienda” tutto vedeva, tutto dirigeva, la sua presenza in cantiere o in una trattativa faceva la differenza.
Poi progressivamente con l’evoluzione del mercato è evoluta anche la sua figura.
Non più un “tecnico visionario” ma un “manager visionario”.
Non è più importante essere presente ovunque, ma avere fiuto per scegliere le persone giuste che siano presenti e gestiscano le varie parti dell’Impresa Edile.
Non bisogna più essere tecnicamente più bravi di tutti, ma essere in grado di coordinare le persone e fare la sintesi dei problemi.
Visione Strategica e Capacità Tattica restano necessarie, ma si aggiungono capacità di motivare le persone, leadership, problem solving.
Fondamentale conoscere non poche cose specifiche, per esempio come si costruisce un immobile, ma tante differenti, magari in modo meno approfondito, ma globale.
Quindi sapere di Management, Commerciale, Risorse Umane, Finanza, Controllo di Gestione.
Ma anche di Informatica e Project Management, cioè Gestione delle Commesse.
Non necessariamente per risolvere i problemi, ma per fare le giuste domande, capire le situazioni.
Mentre una volta era fondamentale la capacità di essere ovunque, capire tutto, conoscere la propria azienda nei minimi aspetti, oggi è importante la visione di sintesi, vedere la trave tralasciando le pagliuzze.
Non perdersi nel “micro management” ma concentrarsi sulle cose importanti anche se nell’immediato appaiono meno urgenti.
La domanda è se gli imprenditori sono stati pronti a questo passaggio.
Non è che le alternative siano molte, se non il navigare a stento, tra diminuzione dei margini e strette del credito per arrivare poi alla parola “fine”.
Molti non lo sono stati e sono scomparsi.
Altri hanno capito velocemente che il mondo cambiava e si sono adeguati.
Altri sono in transizione e spesso una spinta ulteriore la fornisce il Passaggio Generazionale: grande rischio, ma enorme opportunità.