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5 Aspetti Critici delle Commesse Edili

Articoli, Commesse e Lavori Edili

La domanda di sempre: perché i cantieri hanno reso meno di quello che si era previsto?

Molte sono le cause per cui una commessa edile può rendere meno di quanto atteso.
Ne elenchiamo cinque che possono essere considerate le più rappresentative.

Prima criticità: la trattativa commerciale
Nella fase commerciale si decide se intraprendere o meno la commessa edile.
Ma la commessa edile la effettueranno materialmente non i commerciali che contrattano, bensì i capicantiere. E certe concessioni fatte in sede di trattativa al cliente, come specifiche tecniche, tipologie di costruzioni, tempi di consegna, uno sconto basato su ipotesi di costo, potranno rendere la partita persa in partenza. Inutile poi prendersela con il capo cantiere, se i risultati non sono stati raggiunti. Ma è vera questa interpretazione, oppure è vero il suo contrario, cioè che i problemi erano gestibili, ed è stata l’incapacità del capo cantiere a crearli? Questi aspetti dovranno essere resi evidenti dai report di commessa edile.

Seconda criticità: scostamenti e varianti nella commessa edile
Si parla di scostamento quando un costo si manifesta in modo inatteso, mentre quando può essere ribaltato sul cliente si parla di variante.
Nel caso della variante è come se avessimo due commesse differenti, una acquista con la trattativa iniziale, ed una durante l’esecuzione. Ovviamente le due commesse sono collegate, e spesso si acquisiscono lavori anche in perdita sapendo che poi si recupererà con le varianti. Una domanda frequente è se alcuni degli scostamenti che hanno fatto abbassare l’utile atteso non potevano essere stati richiesti come varianti. Varianti non richieste al cliente in quanto non tempestivamente comunicate e prezzate, incidono infatti sul margine di commessa edile. Al contrario eccessiva puntigliosità nell’eccepirle possono guastare i rapporti con la committenza, incidendo sulla possibilità di acquisire future commesse.

Terza criticità: collegamento tra tempo e costo
E’ chiaro che se una commessa edile si prolunga oltre il tempo previsto, questo provoca un aumento del costo, ma quello che stupisce nella realtà è l’entità rilevante di questo aumento.
Un impatto lo abbiamo sui costi fissi. Se un cantiere edile dura sette mesi invece di quattro, la gru impiegata, imputata per un valore mensile, vedrà quel valore aumentare. Uguale conseguenza avviene per i costi fissi relativi alle attività di ufficio, dall’amministrazione al personale di controllo, ai capi cantiere. Vi sono poi molti costi variabili che dipendono dal tempo. Pensiamo allo stesso esempio della gru, che invece di essere di proprietà è noleggiata dall’esterno. Pensiamo ancora ai professionisti che svolgono attività collegate con il tempo, come un responsabile della sicurezza, o servizi pagati a tempo, come la vigilanza. In ogni caso l’informazione del report di cantiere dice che abbiamo sforato i costi: in realtà il problema è che abbiamo sforato i tempi e solo come conseguenza, abbiamo avuto lo sbilancio dei costi.

Quarta criticità: l’imputazione delle spese generali
Spesso nelle aziende edili si imputano alla commessa edile le spese generali in base al dato percentuale medio di incidenza nell’intera azienda. Ma questo sistema si basa sull’l’ipotesi che quello che è vero per l’intera azienda sia vero anche per la singola commessa edile: la probabile non correttezza di questo concetto porta a sovrastimarne il costo per i grandi cantieri sottostimandolo per i piccoli. La prima azione da fare è quella di aumentare, ove possibile, i costi imputati direttamente. Bisogna poi addebitare più spese generali alle commesse che originano più attività, con utilizzo del tempo delle persone e conseguente consumo di costi.
Imputando correttamente le spese generali si evita di perdere opportunità, in quanto il prezzo richiesto è aumentato eccessivamente, ovvero, al contrario, di effettuare offerte a prezzo troppo basso.

Quinta criticità: l’utilizzo di quanto appreso
Alla fine del cantiere, il pensiero prevalente è rivolto alle prossime commesse, tralasciando tutto quello che è stato imparato, sbagliato, fatto o non fatto nella partita appena conclusa. Il processo che deve essere impostato, al contrario, è quello di imparare dalla commessa edile appena conclusa, esaminarla e capire dove e come si può migliorare. Quello che è stato imparato possono essere aspetti tecnici, nuove pratiche, fornitori idonei o non idonei, ma anche progettazioni da riutilizzare in futuro. Anche quando questa analisi viene effettuata, non deve risolversi nel riempire burocraticamente moduli, ma analizzare, discutere, migliorare affrontando problemi, talvolta anche scomodi e spiacevoli.

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